Paolini: come possiamo aiutarvi a capire cosa va e cosa non va dei vostri lavori? Noi facciamo fatica a darvi questa risposta, perché i tempi delle giurie sono strettissimi e miriamo più alla valutazione che all'interpretazione, ma ci spiace non riuscire a dare un feedback esteso.
Cosa ne pensate? Vi sarebbe utile? Pensate questi giudizi vadano dati ai docenti che poi parlano con gli allievi o che parliamo direttamente con gli allievi?
Paolini mostra in breve PoliCultura portal (www.policulturaportal.it) con le narrazioni realizzate fino allo scorso anno e annuncia che dall'estate sarà di pubblico dominio.
Torrebruno sottolinea come molte delle competenze che si cercano di conseguire con PoliCultura possono essere acquisite (lato docente) con il nostro master online DOL (www.dol.polimi.it).
Docente: vorrei parlare di competizione. Ho sentito parlare molto di questo tema, ma non sono molto d'accordo. Non è un controsenso parlare di competizione e al contempo di inclusione? Del resto la competizione è molto motivante per gli studenti!
Il workshop è stato molto interessante! La discussione prosegue su Facebook: www.facebook.com/labhoc
mercoledì 6 giugno 2012
Workshop PoliCultura e inclusione /3
Di Blas: cambiamo radicalmente argomento. Perché molte classi non riescono a concludere il lavoro? Quali sono i fattori che portano a non arrivare alla fine?
Docente: io quando è arrivato il materiale mi sono un po' spaventata. Molte colleghe non ce l'hanno fatta perché si sono scoraggiate a causa della mole di lavoro vs gli obblighi curriculari. Per contro, arrivar ella fine è una enorme soddisfazione, farcela ad arrivare in fondo è stupendo!
Di Blas: chi ha lavorato in ore extracurriculari? Alzata di mano: circa 40%
Paolini: se si quantificano le ore di lavoro per realizzare PoliCultura, quanto viene? Risposta: in media 40-50 ore più o meno per tutti, alcuni docenti di più.
Paolini: quanti di voi hanno inserito PoliCultura nelle attività curriculari? Risposta: circa il 90%.
Docente: PoliCultura ha avuto un side-effect molto interessante, nel senso che i ragazzi sono migliorati anche nelle discipline curriculari perché si sono appassionati all'attività e questo ha garantito un effetto volano.
Docente: io credo che il passaparola sia fondamentale per diffondere esperienze come questa. Sicuramente nella mia scuola, molte altre classi vorranno partecipare!
Paolini: noi abbiamo il timore che esempi di alta qualità possano scoraggiare altri, perché più un lavoro è di qualità più rischia di spaventare i docenti.
Docente: secondo me dipende molto anche dalla realtà in cui si opera, dal livello di partenza degli studenti.
Workshop PoliCultura e inclusione /2
Paolini: il tema inclusione è un tema difficile. Ma ciononostante è molto importante parlarne.
Bisogna avere il coraggio di farlo!
Docente: spesso navighiamo a vista, perché abbiamo situazioni in classe molto molto variegate e non sempre si riesce a programmare le cose da fare. Siamo costretti a volte ad avanzare per trials and errors, la didattica è sperimentale e spesso è difficile trovare qualcuno che riesca ad aiutarci a capire cosa stiamo sbagliando.
Paolini: verissimo, spesso le parole (anche la parola inclusione!) non vengono spiegate. E allora cosa vuol dire essere inclusivi? Cosa vuol dire per un insegnante garantire il successo formativo di altri?
Docente: ma è davvero attuabile l'inclusione a scuola? L'esame di maturità prevede che si concluda la scuola con determinate competenze. Ma se io sono inclusivo al massimo, non li porto preparati alla maturità!
Paolini: il problema è talmente complicato che noi per ora riusciamo più ad instillarvi dei dubbi che ad offrirvi delle risposte.
Di Blas: siccome il tempo è sempre tiranno, vi manderemo alcune di queste domande via mail, e ci piacerebbe se ci rispondeste in maniera estesa.
Workshop PoliCultura e inclusione /1
Paolini propone un miniquestionario da fare in diretta, con le risposte per alzata di mano. Cerchiamo di capire quale fosse l'orientamento con cui i docenti hanno affrontato il lavoro di PoliCultura, rispetto ai temi dell'inclusione.
Cerchiamo di capire assieme se lavorando per PoliCultura con i propri allievi i docenti hanno posto particolare cura a temi inclusivi. Cerchiamo anche di capire che tipo di approccio si è tenuto nel lavoro di gruppo.
Paolini: PoliCultura corre un certo rischio, ovvero che se io cerco di ottimizzare il lavoro secondo le abilità e le passioni pregresse degli studenti, seguendo i loro talenti naturali, ottengo un buon risultato ma rischio di "congelare" la situazione. Se uno studente è bravo a scrivere e io lo faccio scrivere, non rischio che si specializzi troppo e non migliori sui propri punti deboli? Un docente fa notare come la strategia che si segue sia dipendente anche dal proprio scopo: se si partecipa a un concorso si cerca di ottenere il massimo risultato possibile.
Un'altra docente afferma che nella sua classe hanno scelto di lavorare moltissimo con la peer review, sia all'interno dei gruppi sia con tutta la classe. Questo ha comportato un mix tra le due strategie.
Una docente fa notare come nei casi di disabilità sia necessario specificare obiettivi diversificati.
Paolini: molti insegnanti ci dicono che PoliCultura aiuta ad integrare studenti che si trovavano un po' ai margini della classe e chiede ai docenti di aiutarci a capire quali possano essere i fattori chiave: il concorso? la ridefinizione dei ruoli? la responsabilizzazione degli studenti? le attività innovative? la magia del prodotto finale? la visibilità del prodotto finale? Noi sospettiamo che siano un po' tutte, ma nei singoli casi specifici quali sono stati gli elementi chiave?
Cerchiamo di capire assieme se lavorando per PoliCultura con i propri allievi i docenti hanno posto particolare cura a temi inclusivi. Cerchiamo anche di capire che tipo di approccio si è tenuto nel lavoro di gruppo.
Paolini: PoliCultura corre un certo rischio, ovvero che se io cerco di ottimizzare il lavoro secondo le abilità e le passioni pregresse degli studenti, seguendo i loro talenti naturali, ottengo un buon risultato ma rischio di "congelare" la situazione. Se uno studente è bravo a scrivere e io lo faccio scrivere, non rischio che si specializzi troppo e non migliori sui propri punti deboli? Un docente fa notare come la strategia che si segue sia dipendente anche dal proprio scopo: se si partecipa a un concorso si cerca di ottenere il massimo risultato possibile.
Un'altra docente afferma che nella sua classe hanno scelto di lavorare moltissimo con la peer review, sia all'interno dei gruppi sia con tutta la classe. Questo ha comportato un mix tra le due strategie.
Una docente fa notare come nei casi di disabilità sia necessario specificare obiettivi diversificati.
Paolini: molti insegnanti ci dicono che PoliCultura aiuta ad integrare studenti che si trovavano un po' ai margini della classe e chiede ai docenti di aiutarci a capire quali possano essere i fattori chiave: il concorso? la ridefinizione dei ruoli? la responsabilizzazione degli studenti? le attività innovative? la magia del prodotto finale? la visibilità del prodotto finale? Noi sospettiamo che siano un po' tutte, ma nei singoli casi specifici quali sono stati gli elementi chiave?
Il workshop comincia!
Inizia ora il workshop: Paolini introduce i temi della giornata. Ci occuperemo di :
1. Tutti gli studenti che hanno lavorato a PoliCultura hanno imparato? Il lavoro è stato inclusivo?
2. L'esperienza PoliCultura è laboriosa, metà non arriva alla fine. Come mai? Quali sono le difficoltà che si possono incontrare? Come migliorare?
3. Perché questo workshop?
Workshop: PoliCultura e inclusione
Tra pochi minuti inizierà, presso l'Aula Magna del Politecnico di Milano il workshop del titolo PoliCultura e inclusione. Discuteremo con il professor Paolini, la professoressa Di Blas, e con i docenti finalisti del concorso PoliCultura di come questa particolare attività possa essere d'aiuto all'inclusione. Vi terremo aggiornati da queste pagine sulla discussione. A tra poco!
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