Il tema è fondamentale, perché interessa a tutte le scuole. Noi dobbiamo trasmettere agli altri insegnanti il tema sul perché il lavoro con le tecnologie favorisca l'inclusione.
Dubbi:
Inclusione = tutti partecipano. Ma vediamo due estremi: ogni ragazzo fa qualcosa in un processo complesso, e tutti sono coinvolti in qualche forma. Il che vuol dire che se noi aumentiamo le tipologie di compito riusciamo a coinvolgere tutte le abilità e le intelligenza. Dall'altra parte però se anche tutti lavorano, ma uno è quello che scrive in italiano, e l'altro salva i file, alla fine c'è uno squilibrio tra le attività piuttosto forti. Noi pensiamo che alcuni insegnanti abbiano lasciato i ruoli naturali, e tutto è andato bene. Altri hanno forzato tutti a fare tutto. La qualità risulta sbilanciata, ma didatticamente è molto efficace. Il problema è: faccio giocare tutti centravanti, anche chi ha scarse abilità, o metto centravanti chi sicuramente segna?
Luca Ferrari, Università di Bologna: io mi chiedo, per entrare più in dettaglio, quali sono i cambiamenti didattici e organizzativi che mettete in campo per creare inclusione?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento